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In pericolo i Lathamus discolor per la distruzione di parte del loro habitat.
Illegalmente si stanno abbattendo alberi per usarli come legna da ardere.

Boscaioli illegali a Buckland , nel sud della Tasmania stanno abbattenndo illegalmente alberi con il doppio scopo di utilizzarli come legna da ardere e per ricavare terreno per coltivazioni.
Il ricercatore Dejan Stojanovic dalla Australian National University ha scoperto nelle scorse settimane in questa zona poco accessibile quello che sta succedendo.
Stojovic ha detto che il luogo è un preziosissimo habitat per il pappagallo veloce (Lathamus discolor) e gli abbattimenti stanno provocando seri danni alla specie.
"Dal 2010 le telecamere piazzate in quella zona di foresta hanno certificato che su 18 alberi utilizzati per la nidificazione, 10 sono stati abbattuti. Potrebbe sembrare una cosa da poco, ma se mettiamo in evidenza che i Lathamus discolor sono considerati specie a rischio di estinzione, se non si corre ai ripari esistono, purtroppo, pochi margini di manovra.
La polizia della Tasmania è intervenuta dopo la segnalazione e sta portando avanti un programma di monitoraggio e di indagini.
By Emilie Gramenz

 

Fossili di pappagallo rinvenuti in Siberia

By Rebecca Morelle corrispondente scientifico, BBC News

“Era probabilmente un piccolo pappagallo di aspetto moderno molto simile all’Ondulato d’Australia” Dr Nikita Zelenkov, Accademia Russa delle Scienze”
Un fossile pappagallo è stato portato alla luce in Siberia – il ritrovamento di fossili di questo tipo più a Nord che sia mai stato scoperto. Un singolo osso pappagallo è stato scoperto nella regione di Baikal e risale al tra i 16 ei 18 milioni di anni fa.
Questo ritrovamento suggerisce che gli uccelli, che oggi abitano principalmente le regioni tropicali e sub-tropicali, una volta potevano essere diffusi in Eurasia.
E 'anche la prima volta che un pappagallo fossile è stato trovato in Asia. La ricerca è pubblicata nella rivista Biology Letters.
L'autore dello studio dottor Nikita Zelenkov, del Borissiak Paleontologic Istitute dell'Accademia Russa delle Scienze a Mosca, si è detto sorpreso dalla scoperta.
"Nessuno prima ha mai trovato prove della loro presenza in Siberia"
I ricercatori hanno scoperto resti dell'antico psittaciforme a Tagay Bay nella parte orientale della Siberia.
"In quella zona abbiamo ritrovato molti tipi di animaliì che per lo più erano roditori, rinoceronti, gatti, ippopotami e altri", ha detto il dottor Zelenkov. "Ma questa località è interessante anche perché conserva una ricca comunità di uccelli fossili. Ma nessun psittacide o uccello esotico era mai stato trovato lì prima."
Il Dr Zelenkov ha scoperto parte di un osso chiamato tarsometatarsus, che si trova nella parte inferiore della gamba degli uccelli. Dopo il confronto con altre specie, ha scoperto che apparteneva a un piccolo pappagallo.
"Purtroppo, questo ritrovamento non è abbastanza buono per ricostruire l'aspetto o stile di vita di questo pappagallo, ma possiamo vedere che era piuttosto simile a quelli moderni. Aveva le dimensioni e possiamo supporre l’aspetto simile all’Ondulato (Melopsittacus undulatus) ".
Condivideva anche molte caratteristiche con un altro fossile di pappagallo ritrovato in precedenza in Germania, dati riportati in uno studio pubblicato nel 2010, appartenente ad una specie chiamata Mogontiacopsitta miocaena

Rotte migratorie
Commentando la ricerca, il dottor David Waterhouse, curatore della storia naturale ai Musei Norfolk , ha detto: "La cosa interessante èdi questo ritrovamento è come abbia potuto arrivare così a Nord come latitudine."
Tuttavia, ha aggiunto che non era del tutto inaspettato trovare un pappagallo in Siberia.
"Anche se oggi associamo pappagalli con ambienti tropicali e subtropicali, è possibile che antichi pappagalli abbiano vissuto in quelle che oggi sono ad esempio le regioni Himalayane".
" Durante il periodo del Miocene il clima era molto caldo ovviamente più di quanto lo sia ora quindi, la scoperta non è sorprendente.".
Egli ha aggiunto che la scoperta potrebbe cambiare la nostra comprensione di come primi pappagalli si diffusero in tutto il mondo sino a trasferisrsi nelle Americhe.
Teorie precedenti suggerivano che avessero volato dall'Africa in America, ma questa nuova scoperta fa pensare ad un altro itinerario.
"Questo ritrovamento suggerisce - che pappagalli in Asia siano migrati dall’Africa all’Asia sino in Nord America attraversolo stretto di Bering, Ha poi aggiunto
"Hanno trovato qualcosa che, anche se non ci dà tutte le risposte, ci fa sollevare molte più domande e si cominciano a pensare a nuove ipotesi - e questo è il tipo di scienza che mi piace."

Lathamus discolor parrocchetto di Latham


Nidi di nuova concezione che aiutano questo pappagallo a sopravvivere e a riprodursi.
La vista di uova nei nidi sperimentali ha portato una ventata di gioia tra i ricercatori che dicono che finalmente questa sperimentazione segna un punto di svolta nella lotta per salvare l’oramai raro Lathamus discolor dall'estinzione.
La specie, che possiamo descrivere d come "più grande di un pappagallino ondulato, ma più piccolo di una rosella", ha il suo areale tra Victoria e New South Wales (Australia), ma si riproducono solo in Tasmania orientale, dove la mano dell’uomo ha ridotto il loro habitat.
Lo scorso inverno, studiosi, naturaisti e volontari hanno posizionato circa 300 nidi di nuova concezione e studiati per gli Swift su alberi a Bruny Island, questi nidi agiscono come un rifugio sicuro per i pappagalli, perché, a differenza di altri in Tasmania, essi non possono essere predati dai piccoli Petauri dello zucchero (vedi foto)hanno altresì osservato un’annata eccezionale per la fioritura dei germogli di eucalipti sull'isola che ha attirato i Parrocchetti in forte numero.
Il Dr. Dejan Stojanovic, che ha dedicato la sua carriera allo studio dei Parrocchetti di Latham, ha detto che l’operazione “Nidi Sicuri” è stato un successo travolgente
In 11 dei 40 Nidi sicuri, i ricercatori , ad un primo controllo, hanno trovato uova e piccoli di Lathamus discolor , in un nido poi sono state trovate, fatto eccezionale sei uova e in un altro quattro uova.
"E’ una miniera d'oro per questo periodo dell'anno e siamo entusiasti."
Nel mese di maggio, il governo federale ha riclassificato il Lathamus discolor come "in pericolo critico", spingendo gli ambientalisti a chiedere una battuta d'arresto alla deforestazione massiccia delle foreste dove ha il proprio habitat lo Swift
Una campagna di sensibilizzazione ha raccolto circa $ 73.000 che consentirà la costruzione di altri mille nidi.
Organizzatore della campagna Henry Cook che ha portato avanti il progetto di raccolta fondi dato quelli statali erano alla fine molto irrisori.

Dr Stojanovic ha confermato che altri nidi verranno installati a Bruny Island per aiutare la specie a recuperare, ma per l'anno prossimo non vi era alcuna garanzia che gli uccelli sarebbero tornati al rifugio sicuro neli sud-est della Tasmania.
"Sono una specie nomade. Non hanno mai il proprio nido nello stesso posto due volte di seguito a meno che non ci sia abbastanza cibo per sostenerli”.
"Bruny Island è particolarmente importante perché non ci sono molti Petauri dello zucchero si è deciso che i nidi comunque saranno sempre piazzati a Bruny Island perché sta diventando per gli Swift un luogo sicuro."

Nota
Il petauro dello zucchero (Petaurus breviceps Linnaeus, 1758), detto anche impropriamente "scoiattolo volante", è un piccolo marsupiale della famiglia dei Petauridi. La sua caratteristica principale è la capacità di spiccare lunghi salti planati grazie alla membrana estensibile che collega gli arti (patagio). Vive nelle foreste di Nuova Guinea Occidentale (Indonesia), Nuova Guinea e Australia

 

Heteromunia pectoralis - La munia pettorale o donacola petto bianco

Heteromunia pectoralis
La munia pettorale o donacola petto bianco (Heteromunia pectoralis Gould, 1841) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia degli Estrildid
Questa specie è stata a lungo considerata come esponente del genere Lonchura, nell'ambito del quale è stata spesso posta in un sottogenere monotipico a sé stante (per l'appunto Heteromunia) e considerato come intermedio fra le munie e i diamanti australiani ed asiatici in virtù di alcuni adattamenti fisici e comportamentali rispetto agli altri membri del genere (ottenuti però grazie a fenomeni di evoluzione convergente piuttosto che per una presunta maggiore o minore parentela con altre linee filetiche), che rendono questo uccello simile per molti aspetti ai diamanti del genere Poephila in seguito, in base proprio a queste differenze ed al differente pattern dei disegni sul palato dei nidiacei, si è optato per la separazione di questa specie dal genere Lonchura e l'elevazione del sottogenre Heteromunia a genere a sé stante
Questa specie è diffusa lungo la fascia costiera dell'Australia settentrionale, dalla regione di Kimberley alla porzione centro-occidentale della penisola di Capo York.

L'habitat d'elezione di questi uccelli è rappresentato dalle aree secche ed aperte a copertura erbosa o con presenza sparsa di cespugli (principalmente gli spinifex del genere Triodia) ed alberi (soprattutto acacie).
Si tratta di uccelli diurni, che durante il giorno si muovono principalmente al suolo o fra gli steli d'erba alla ricerca di cibo, formando stormi di medie dimensioni (fino a 20 individui) che possono mescolarsi senza problemi a gruppi di altre specie simili, come i diamanti del genere Poephila, il diamante di Gould ed il diamante mandarino. Si tratta di uccelli seminomadi, che quando le risorse del luogo cominciano a scarseggiare compiono spostamenti anche di una certa entità in cerca di cibo ed acqua[5][6]: questo comportamento ha fatto sì che in passato la specie fosse ritenuta meno comune di quanto fosse in realtà, in quanto ricerche sul campo condotte nello stesso luogo a distanza di tempo spesso contavano pochi uccelli o addirittura nessuno rispetto a quelli censiti tempo prima, dimodoché essa è stata categorizzata come prossima alla minaccia dallo IUCN fino al 1994
La munia pettorale è un uccello essenzialmente granivoro, che si nutre di qualsiasi tipo di piccolo seme il cui involucro possa essere spezzato dal forte becco; questa dieta può essere integrata con frutti, bacche e germogli, e soprattutto durante il periodo riproduttivo con piccoli insetti e larve.
Il periodo riproduttivo non è fisso ma legato alle precipitazioni locali, sicché con condizioni climatiche favorevoli questo uccello è in grado di riprodursi praticamente durante tutto l'anno.

Il nido ha forma sferica e viene edificato da ambedue i partner nel folto dei cespugli o fra l'erba alta a circa un metro dal suolo, utilizzando steli d'erba ed altro materiale fibroso di origine vegetale: al suo interno vengono deposte 4-6 uova bianche che ambedue i genitori provvedono a covare (alternandosi alla cova durante il giorno e dormendo assieme nel nido durante la notte) per circa due settimane, al termine delle quali nascono i pulli, che inizialmente sono ciechi ed implumi. Essi vengono imbeccati da ambedue i genitori per circa tre settimane, al termine delle quali sono pronti per l'involo, sebbene tendano a rimanere nei pressi del nido fino al mese e mezzo di vita. La colorazione adulta viene raggiunta attorno ai nove mesi di vita, tuttavia i giovani sono maturi sessualmente già attorno ai due mesi dalla schiusa.

La speranza di vita di questi uccelli si aggira attorno ai 7-8 anni.

 

Nuova Zelanda, il pappagallo kea sta scomparendo: ne restano solo 1.500


L’unico pappagallo di montagna al mondo sulla via del declino. L’allarme del Kea Conservation Trust: «Sterminati dai ratti, dobbiamo agire in fretta»
Il kea (nestor notabilis) è l’unico pappagallo al mondo che vive in montagna. Sui monti della Nuova Zelanda. Ma - come racconta il britannico Guardian - dopo secoli di sopravvivenza, è adesso a rischio estinzione. In natura ne restano tra i 1.500 e i 4.000 esemplari, tutti nella riserva montana di Hawdon Valley, e secondo recenti studi del Kea Conservation Trust due terzi dei pulcini non raggiungono la maturità. A mettere a rischio i pappagalli kea sono, principalmente tre fattori: vengono uccisi e mangiati da specie considerate «invasive» (perché introdotte dall’uomo) come ratti, ermellini e opussum; finiscono avvelenati da metalli pesanti (come il piombo) e materiali chimici contenuti in vecchie strutture montane (baracche, rifugi, capanne) e infine hanno rapporti abbastanza difficili con l’uomo. Come hanno dimostrato anche recenti ricerche scientifiche, i kea sono tra i volatili più intelligenti al mondo e non disdegnano il rapporto con gli umani. Ma, mentre alcuni neozelandesi li amano e li rispettano (sono molto giocherelloni, pare), molti li temono e li considerano una minaccia. Uno dei soprannomi del kea è «lupo piumato» per l’abitudine (unica tra i pappagalli) di attaccare in gruppo (e talvolta uccidere) le pecore ed altri animali. «Ci siamo molto impegnati negli ultimi decenni a insegnare ai neozelandesi ad amare e rispettare il kea, ma quando i pappagalli attaccano e uccidono altri animali causando delle perdite ai proprietari, ancora oggi vengono uccisi», spiegano dal Kea Conservation Trust. Adesso il kea è una specie protetta, ma in passato è stato cacciato in maniera massiccia proprio dagli allevatori di bestiame ai quali veniva corrisposta una taglia per ogni becco consegnato. A partire dal 1860 ne furono sterminati almeno 150mila. Negli anni settanta, dopo un censimento secondo cui la popolazione sopravvissuta si aggirava sulle 5.000 unità, alla specie fu data una tutela parziale. Mentre la protezione completa arrivò solo nel 1986, quando i proprietari terrieri rinunciarono al diritto di sparare ad ogni kea che si fosse presentato sulla loro proprietà, in cambio dell’impegno da parte del governo di occuparsi del problema rimuovendo questi animali dalle proprietà private.

Portulaca oleracea


La portulaca (Portulaca oleracea L.), detta Porcellana comune, è una pianta particolarmente infestante appartenente alla famiglia Portulacaceae.
Di probabili origini asiatiche, nell'antico Egitto era utilizzata come pianta medicinale, mentre era coltivata durante il Medio Evo nei Paesi Arabi e nel Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Spagna. In Arabia Saudita, Emirati Arabi e Yemen, sono coltivate correntemente diverse varietà di portulaca della sottospecie sativa. Negli Emirati Arabi la varietà coltivata è reperibile in molti negozi di ortaggi per essere utilizzata come insalata. Nelle regioni dell'Italia meridionale la portulaca, raccolta negli orti come spontanea, veniva venduta alla rinfusa da ambulanti durante gli anni '50 – '60.
Al consumo della portulaca sono ascritte proprietà depurative, dissetanti e diuretiche e anti-diabetiche.

Negli ultimi anni sono state scoperte notevoli proprietà nutritive e medicinali: è una fonte vegetale di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3 (che svolgono un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari) di cui contiene modeste quantità e di acido α-linolenico; possiede un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili, una buona tolleranza alla salinità e una discreta capacità di accumulo di metalli pesanti.

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